L’ OCCUPAZIONE
Dal pomeriggio del 6 ottobre un gruppo di giovani attivisti della lista «Studenti Per – Unione degli universitari» ha occupato l’aula 2 della Facoltà di Giurisprudenza della Università statale di Brescia, in via San Faustino. Anche questa è un’ azione di protesta che ha precedenti ormai remoti in città, come i cortei imponenti che hanno contrassegnato le scorse giornate.

LE MOTIVAZIONI
In una nota gli studenti hanno esplicitato le ragioni della loro mobilitazione.
«La nostra università non può essere un luogo neutrale: la neutralità uccide: girarsi dall’altra parte di fronte al genocidio significa essere complici. Chiediamo al nostro ateneo di prendere posizioni chiare e nette. Blocchiamo tutto, perché il silenzio istituzionale e accademico di Brescia è complicità. Chiediamo la rottura immediata di ogni accordo con aziende belliche e realtà coinvolte nei crimini di guerra. Chiediamo anche che l’università prenda una posizione chiara contro il genocidio perpetrato da Israele nei confronti del popolo palestinese».

L’ occupazione è un «atto di solidarietà, di lotta e di resistenza», hanno spiegatogli studenti. Aggiungendo che «la lotta entra in università e da qui non uscirà finché non saranno rispettati i diritti del popolo palestinese» e non finirà l’ occupazione sionista.
IL PROGRAMMA
Nell’ Aula 2 sono state programmate assemblee aperte, momenti di confronto, di studio e attività solidali.

L’ 8 ottobre si è svolto, ad esempio, un incontro con il gruppo bresciano dei “Sanitari per Gaza”, che da mesi sta organizzando iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza rispetto alla condizione della popolo palestinese che vive in una terra dove è in atto un genocidio.
LA MISURA E’ COLMA
La mobilitazione studentesca appare quanto mai opportuna sia in considerazione della situazione apocalittica provocata a Gaza dalle soldataglie razziste, suprematiste, colonialiste e fanatizzate dell’ IDF, sia in considerazione dell’ asservimento al sionismo in cui è stato ridotto il nostro Paese.
L ‘ Italia ha infatti stipulato accordi politico militari con Israele molto stretti, soprattutto a livello di servizi, fin dall’ epoca del primo governo Berlusconi. I particolari di tali accordi non li conosce neppure il Parlamento. Di sicuro il Mossad ha aperto un covo sul Lago Maggiore dove conduce operazioni con i servizi italiani contro aziende e banche svizzere che trafficano con l ‘ Iran in modo non gradito a Israele. In questo senso è ancora vivo il ricordo della strana vicenda della barca piena di agenti italiani e israeliani travolta da una mareggiata con nostri uomini morti “in servizio”.
Poi sono stati appaltati villaggi in Sardegna, che paghiamo noi, per il riposo degli agenti e dei soldati. La notizia ha suscitato ora scandalo, ma la voce che il Mossad fosse presente in diverse ville in Sardegna circolava da tempo.
Sono parte dei suddetti accordi anche la decisione italiana di non riconoscere lo Stato Palestinese e l’ Operazione Tajani sulla flottiglia.
Operazione nel senso che i servizi segreti italiani hanno operato, in combutta con i mass-media di Sistema, per squalificare i forzatori del blocco. Molti degli opinionisti che appaiono in rete o alla TV a favore di Israele ricevono denaro per la loro opera di disinformazione.
L ‘Italia è l’unico paese europeo, infine, a non aver condannato l ‘ abbordaggio di Israele in acque internazionali.
Tutto ciò al netto dei lucrosi affari di aziende come la Leonardo e l’ a2a, che hanno importanti sedi proprio a Brescia, con Israele. Ma di ciò abbiamo già ampiamente parlato nelle settimane scorse.
SOLIDARIETA’ E SOSTEGNO
In conclusione, sulla base di tutti questi elementi, “Brescia del Popolo” e “Potere al Popolo” di Brescia e Provincia non possono far altro che esprimere la loro piena solidarietà e il proprio convinto sostegno alla lodevole lotta degli studenti dell’ Università Statale, di cui condividono contenuti e metodi.
ROSA EVE

