UNION SACRÉE IN NOME DELL’ ANTIFASCISMO A BRESCIA? NO, GRAZIE.

CONSEGUENZE DI UNA PARATA NEOFASCISTA NOTTURNA

I primi effetti nefasti della ricomparsa in grande stile nel capoluogo dI un’ accozzaglia di raggruppamenti neofascisti e cospirazionisti (“Brescia ai Bresciani”, “Casa Pound” “Rete dei Patrioti”, “Nazionalisti Camuni”, “Comunità Militante Brescia”) si stanno già vedendo.

La loro parata notturna nel vuoto del 13 dicembre, rafforzata in modo decisivo dall’arrivo in città di altri camerati provenienti da varie località del Lombardo-Veneto e seguita dalla misteriosa apparizione nel centro storico (compresa Piazza Loggia) di svastiche girate dal lato sbagliato, ha ricompattato attorno alla sindaca Castelletti un vasto consenso. Non a caso tutto il mainstream della Leonessa si è saldamente schierato a fianco della Giunta Comunale.

Una Giunta che per la verità, arrivata quasi a metà mandato, aveva mostrato fino a quel momento segni evidenti di difficoltà a causa della propria sostanziale inerzia o subalternità dinanzi alle pulsioni securitarie dell’ ultradestra. Per non parlare dei pochi e mediocri risultati conseguiti per fronteggiare le autentiche emergenze ambientali e socio-economiche che attanagliano il capoluogo.

NEOFASCISTI DEL TERZO MILLENNIO E TEORIA DELLA COSPIRAZIONE

Ma- si saranno detti molti cittadini-  se dall’ altra parte l’alternativa sono gruppi di psicotici convinti che Brescia sia il centro di un “esperimento terrificante” di “sostituzione etnica” teleguidato dal Deep State dei “Poteri Forti”,  meglio tenersi Castelletti e i suoi.

Tanto più che la sola opposizione presente in Loggia, quella dei leghisti, dei fratelli d’ Italia e dei nostalgici di Berlusconi, una chiara presa di distanza da simili deliri non la compie, anzi. I temi caratterizzanti del contrasto dell’ ultradestra al centrosinistra nella Sala del Consiglio sembrano ispirati proprio ai profondi pensieri espressi nelle pagine social dei gruppi citati all’ inizio…

Non si può inoltre, purtroppo, non notare un riemergere di nostalgie degli Anni Settanta. Forse qualcuno rimpiange i settimanali scontri tra “fasci”, “compagni” e “celerini” che caratterizzavano quell’epoca e aspira a rinverdirne i fasti, se così li vogliamo definire? Non noi.

PRESIDIO, MOBILITAZIONE, CORTEO

In questo contesto, il buon esito del Presidio Antifascista effettuato- al di fuori e finanche con l’ aperta ostilità dello schieramento del centrosinistra- il 28 dicembre a Piazza Vittoria, dopo il riuscitissimo corteo antagonista del 20, altrettanto osteggiato dai Custodi della Memoria Antifascista Istituzionali, segna un importante traguardo raggiunto.

I ripetuti atteggiamenti provocatori delle forze di polizia e carabinieri inviate numerose ad eseguire gli ordini della Questura (vietato posizionarsi sulla scalinata, vietato mostrare striscioni, vietato usare megafoni) hanno sì creato momenti di grande tensione.

Ma non sono riusciti ad impedire lo svolgimento di quella che via via si è trasformata in una vera e propria mobilitazione.

Alla fine, infatti, centinaia e centinaia di cittadini, fra cui moltissimi giovani, sono confluiti in piazza a rivendicare il diritto all’ antifascismo militante e non di facciata. Tanto che la manifestazione ha potuto concludersi con un lungo corteo fino al quartiere multietnico e popolare del Carmine. “Potere al Popolo!” ha partecipato convintamente a tutte le fasi della protesta.

BICCHIERATA NEOFASCISTA E COSPIRAZIONISTA FRA POCHI INTIMI NEL COVO

Così, le poche decine di neofascisti cospirazionisti non hanno potuto “riconquistare” quello spazio, a loro dire, invaso dagli “allogeni” mandati da Soros e strappato ai Bresciani di “pura razza ariana” che non potrebbero più frequentarlo. L’ “Aperitivo Patriottico” di fine anno se lo sono bevuto nel loro covo a due chilomentri e mezzo di distanza.

L’ IRA DELLA SINDACA E DELL’UOMO FORTE DELLA GIUNTA CONTRO GLI ANTIFASCISTI NON DI SISTEMA

Quella del 28 dicembre, insomma, è stata una splendida mobilitazione, a cui siamo fieri- come “Potere al Popolo!”- di aver partecipato.

Una manifestazione non certo intaccata dalle vergognose parole della sindaca Laura Castelletti, la quale- invece di condannare le violenze della polizia- ha offeso i manifestanti antifascisti “che non hanno rispettato l’ indicazione della Questura di non andare a Piazza Vittoria” e se l’ è presa contro “l’atto di irresponabilità da parte di pochi che getta un’ombra” sulla democrazia, ecc.

A rincarare la dose ci ha pensato poi l’ assessore alla Sicurezza Walter Muchetti, uomo forte della Giunta, esternando la sua ammirazione per la Questura, la sua indignazione per “i plateatici tolti danneggiando i commercianti”, la “chiusura di strade” e invitando ad isolare ” i seminatori di odio ed i professionisti dello scontro”, cioè per lui i manifestanti di Piazza Vittoria!

Un’ulteriore conferma, se ancora ce ne fosse stato bisogno, di cosa sia al giorno d’oggi l’ antifascismo di Sistema.

PROSPETTIVE FUTURE

I camerati, i patrioti e i sostenitori della teoria del complotto annunceranno chissà quali altri eventi propagandistici per farsi notare?

Per quel che riguarda “Brescia del Popolo”, questo blog continuerà a vigilare e a denunciare i rigurgiti neofascisti e il sempre più pesante regime poliziesco lesivo della libertà e dei diritti garantiti dalla Costituzione.

Soprattutto continuerà a parlare dei problemi veri di Brescia, che ci sono e sono tanti. Ma non quelli evocati dalla narrazione allucinata dei cospirazionisti.

Questa città non merita di vedere oscurate le sue reali problematiche. Né la Giunta di centrosinistra nè l’ opposizione di ultradestra- di fatto intercambiabili nel ruolo, negli atti e pure nelle parole-  sperino di nascondere, dietro i polveroni sollevati dai QAnon nostrani, le loro pesanti responsabilità per il crescente deterioramento della situazione politica e sociale a livello locale.

Su quale sia il reale pericolo odierno, ossia il Liberalfascismo, su cosa esso rappresenti e su come si configuri anche a Brescia, “Potere al Popolo!” ha ampiamente riflettuto. Non siamo disposti a buttare a mare questo patrimonio di idee e di pratiche antagoniste per rifluire nel fiume limaccioso della solita Union Sacrée antifascista.

FILIPPO RONCHI