
UNA SCOMMESSA VINTA
A fine giugno 2024 “Brescia del Popolo” ha iniziato la sua avventura.
Il blog, senza regolarità periodica di pubblicazione, è frutto dell’impegno di alcuni collaboratori.
Essi non sono professionisti del giornalismo, né pubblicisti, bensì attivisti di “Potere al Popolo!”, oppure compagni dell’area della sinistra di alternativa anticapitalista presenti a Brescia e nella sua provincia.
Questa iniziativa editoriale è scaturita da un’esigenza emersa nell’ assemblea locale di “Potere al Popolo!”: far sentire con una certa frequenza, nella prima provincia dell’ Unione Europea per valore aggiunto industriale, una voce nuova, seppur piccola, che non fosse riconducibile a uno dei due schieramenti del blocco politico istituzionale. Quello che, con un ossimoro solo apparente, definiamo “Liberalfascismo”.
“Brescia del Popolo” voleva essere insomma una presenza realmente critica, non rapportabile né al Centrosinistra (a Brescia comprendente nella maggioranza in Consiglio Comunale anche le rappresentanze di un noto centro sociale e di verdi radicalizzati alla “Fridays For Future”), né tanto meno all’Ultradestra istituzionale, che costituisce purtroppo l’unica “opposizione” dentro Palazzo Loggia.
La scelta è stata quindi da un lato di concentrarsi sull’analisi delle problematiche del territorio, non limitandosi alla denuncia, ma proponendo soluzioni concrete realmente alternative alle logiche di Sistema. Dall’ altro di non trascurare i riflessi che a livello cittadino potevano avere i grandi e tragici eventi dell’attuale fase storica (pensiamo solo al genocidio in atto in Palestina e alla guerra russo-ucraina), sostenendo un punto di vista e un’interpretazione dei fatti profondamente discordanti da quelli veicolati dal mainstream.
Il positivo riscontro finora registrato in termini di visitatori e visualizzazioni del sito sembra averci dato ragione e ci incoraggia.
PROSEGUIRE NELL’ OPERA DI “CONTROINFORMAZIONE”
Il nostro tentativo, benché arduo, ci appare infatti, anche nel 2025, tanto più necessario, quanto più l’apparato mediatico locale risulta fedele espressione delle organizzazioni del potere politico oligarchico sopra ricordate, riflettendone solo le varie sfaccettature. Ove di eccettui la presenza online di un altro blog, “Brescia Anticapitalista”, rivolto tuttavia prevalentemente all’ analisi di vicende politiche internazionali.
Perciò continueremo nella nostra azione. Proseguiremo, così, ad affrontare le tematiche fondamentali che già abbiamo discusso nei primi sei mesi di presenza di “Brescia del Popolo” sul web, in un’opera costante che a pieno titolo possiamo ormai definire di “controinformazione”.
Si tratta di affrontare apertamente problemi seri, che si stanno cronicizzando nel capoluogo e nella sua provincia.
TANTE DOMANDE CHE ATTENDONO RISPOSTE
L’analisi di tali problemi, rispetto ai quali abbiamo anche indicato possibili soluzioni realmente alternative a quelle inefficaci finora praticate, non fa oltretutto che moltiplicare le domande. E gli inquietanti interrogativi sono veramente molti. Proviamo a ricordarne almeno i principali.
Com’è possibile che in un capoluogo e in una provincia dove, stando alle più recenti rilevazioni della Banca d’ Italia sulle attività finanziarie delle famiglie, è depositata una ricchezza lorda totale pari a 241,15 miliardi di euro, la povertà sia in crescita costante, con circa 20.000 persone che attualmente devono recarsi alle mense gestite da associazioni caritative o ricevere dalle stesse pacchi alimentari per sfamarsi? E molta è gente che pure un lavoro ce l’ha e lo svolge regolarmente?
Com’è possibile che nel Bresciano 1.500 abitanti non abbiano più neppure un tetto sotto cui vivere?
E perché mai la gestione di questa vera e propria emergenza viene delegata sostanzialmente al vescovo e alle strutture assistenziali collegate alla diocesi?
Perché Brescia con la sua provincia continua ad essere la capitale degli omicidi sul lavoro, malgrado le mille denunce, i mille proclami indignati contro una simile situazione e le mille promesse di intervento da parte degli enti preposti alla sorveglianza?
Passiamo poi all’ altra gravissima piaga che affligge il capoluogo, quella dell’ inquinamento.
A tale proposito, com’è possibile che una sindaca entrata in attività nell’ estate del 2023 preannunci a metà ottobre del 2024 che il testo di un “Piano dell’ Aria e del Clima” su cui cominciare a confrontarsi sarà pronto entro il dicembre del… 2025 (senza specificare peraltro quali siano gli stanziamenti disponibili), mentre nel frattempo, dopo aver inserito nel suo programma un’imponente “riforestazione” urbana promettendo la piantumazione di 200.000 alberi, autorizza a tutto spiano “ricementificazioni” di aree dismesse?
E perché un’azienda come la A2A, con le sue pesanti responsabilità rispetto alla condizione del degrado ambientale per non parlare dei rincari stratosferici delle bollette di energia elettrica e gas, è oggetto di una sorta di venerazione quasi sacrale da parte di tutte le forze politiche locali, di centrosinistra così come di ultradestra? Perché stampa, radio e televisioni bresciane la presentano con malcelata ammirazione come una sorta di società filantropica tutta dedita al bene della comunità? Perché la massima critica rivoltale dalla cosiddetta opposizione in Loggia nel corso dell’anno passato, è stata di non aver sponsorizzato la squadra del Brescia Calcio preferendole il Milan, l’ Inter e addirittura la Lazio di “Roma ladrona”?
Ecco, il blocco reazionario. Esso si è molto infervorato sul tema della sicurezza, prendendo ispirazione dall’ impostazione filosofica- chiamiamola così- del coacervo di gruppi neofascisti, razzisti e cospirazionisti raccolti nel cartello “Difendi Brescia”. Ha criticato perciò l’amministrazione di centrosinistra per il suo presunto lassismo e buonismo nei confronti degli immigrati dipinti tutti come piccoli o grandi delinquenti, che ormai spadroneggerebbero in città.
Ma come mai nessuno dei due schieramenti di Sistema ha speso una parola di sostegno e di riconoscenza per la magistratura e le forze dell’ordine, che hanno svelato proprio quest’ anno, attraverso alcune clamorose indagini, l’imponente penetrazione della ‘ndrangheta e di altre organizzazioni mafiose nel tessuto dell’imprenditoria bresciana?
Quanto poi ai riflessi degli eventi internazionali sulla vita cittadina, rimane tuttora inevaso l’interrogativo relativo a ciò che sta realmente accadendo all’aeroporto di Montichiari con i suoi misteriosi voli carichi di armi. Dove sono diretti? Chi è responsabile di un simile traffico? A questa vicenda abbiamo dedicato ampio spazio, e continueremo a farlo. Non dimenticando nel contempo di esprimere sempre piena solidarietà a quei lavoratori e sindacalisti che, avendo osato chiedere spiegazioni in merito, sono stati prontamente sanzionati dalla propria direzione aziendale.
Così come anche nel corso di questo 2025 proseguiremo nel nostro appoggio a tutte le iniziative che verranno prese a Brescia per protestare contro il genocidio in atto in Palestina. Questa città ha visto infatti una serie di manifestazioni pressoché ininterrotte nel corso dell’anno passato a favore di un popolo martirizzato da una violenza furiosa e cieca, di cui abbiamo spesso dato conto a partire dall’ attivazione del blog. La vicenda palestinese ha peraltro mostrato plasticamente nel capoluogo come i due schieramenti del Liberalfascismo concordino negli atti e ormai pure nelle parole per le questioni di fondo riguardanti la pace e la guerra.
Insomma, l’opera di “controinformazione” da fare c’è ed è tanta su questioni complesse e concrete.
EVITARE IL TRAPPOLONE LIBERALFASCISTA
Per questo, di sicuro eviteremo di cadere nel “trappolone” che si è delineato sempre meglio nell’ ultimo scorcio dell’anno passato.
Ci riferiamo al riemergere di un’ accozzaglia di gruppi neofascisti e cospirazionisti che, con le loro assurde iniziative, stanno gettando l’esca per far ripiombare Brescia nell’ atmosfera degli Anni Settanta.
Ciò risulterebbe molto comodo al Sistema del Liberalfascismo, in entrambe le sue versioni.
Allo schieramento di centrosinistra innanzitutto. Esso praticamente da un trentennio (salvo una breve parentesi tra il 2008 ed il 2013) amministra il capoluogo. Eppure, ogni volta che gli si muove qualche critica risponde o che non è di competenza del Comune occuparsi di determinati problemi, ributtando la palla alla Regione in un gioco delle parti sempre più scoperto, o che gli altri, quelli dell’ultradestra, farebbero molto peggio, o che non si può fare quasi niente perchè mancano i soldi a causa del governo centrale.
Ma ormai è evidente che la situazione a livello locale è grave. Se problemi profondi non trovano soluzione da decenni, qualche responsabilità dalle parti di chi dirige Palazzo Loggia ci deve pur essere. E a ben poco valgono le campagne di marketing tipo l’ultima infelice trovata di “Brescia la tua città europea” per nascondere la polvere sotto il tappeto.
In questo contesto, promuovere l’ “Unione Sacra” delle forze antifasciste contro l’estremismo di ultradestra scatenato sul tema cospirazionista del presunto “esperimento terrificante” di “sostituzione etnica” in atto a Brescia sarebbe utile per far scendere l’oblio su tutto il resto. E questo non deve succedere.
D’ altronde anche i leghisti, gli eredi del Movimento Sociale Italiano di Almirante e i nostalgici di Berlusconi all’ opposizione nel Consiglio Comunale coglierebbero l’ occasione per rafforzare la loro campagna securitaria contro la violenza dilagante, la città in balia degli extracomunitari, la prepotenza degli antifascisti che presidiano le piazze, ecc.
L’ IMPEGNO DI “BRESCIA DEL POPOLO”
In considerazione di tutto ciò, “Brescia del Popolo”, per quel che la riguarda, continuerà a seguire con grande attenzione le mattane fascio-cospirazioniste denunciandone la pericolosità insieme al sempre più pesante regime poliziesco, avallato dal centrosinistra, lesivo della libertà e dei diritti garantiti dalla Costituzione.
Ma soprattutto continuerà a parlare dei problemi veri, economico-sociali, di Brescia che- come abbiamo visto- ci sono, e tanti. Inchiodando, per quel è nelle sue possibilità, il Liberalfascismo locale alle proprie responsabilità.
TIRANDO LE SOMME…
Concludendo, le ragioni di un blog di “Potere al Popolo!” a Brescia e provincia si confermano molte, poderose e sottili. Molti del pari i vantaggi che esso può produrre, soprattutto sugli inizi della formazione di un movimento di autentica opposizione.
Del resto, in generale le origini di una forte organizzazione nazionale di sinistra di alternativa anticapitalista- come “Potere al Popolo!” ambisce a diventare- devono essere locali. Sono i ruscelli che formano i fiumi e sono i fiumi che sfociano nel mare. Non quest’ultimo, per quanto più grande- che alimenta quelli. Una la teoria politica, ma molteplici gli adattamenti.
REDAZIONE