UNA SITUAZIONE DISASTROSA
A proposito dell’emergenza ambientale a Brescia, quello che risulta inconfutabilmente dalle ultime rilevazioni è che, mentre l’amministrazione comunale si arrabatta a ragionare ancora sulle vecchie soglie di tolleranza della qualità dell’aria, la nuova direttiva UE ha reso la situazione sempre più insostenibile.
Certo, la Regione Lombardia ha subito stoppato l’applicazione della recente normativa europea e i Comuni (che abbiano amministrazioni di Centrosinistra o di Ultradestra nel Sistema Liberalfascista attuale non fa differenza) si sono prontamente adeguati. Perciò a Brescia, con lo smog che respiriamo, siamo veramente nei guai, visto che- rispetto al passato- i vecchi parametri europei sono stati più che dimezzati dalle nuove indicazioni provenienti da Bruxelles.
E’ quindi scandaloso che Sindaca, Assessore ed Assessori e Consiglieri e Consigliere di maggioranza, alcuni/e dei/delle quali espressione oltretutto di quello che si autoproclama “ambientalismo senza se e senza ma” che non accetta i compromessi (i “Fridays For Future” tanto per capirci), sostengano che rispetto agli anni precedenti l’aria sia migliorata.
Perfino utilizzando ancora i vecchi parametri, i dati restano molto al di sopra dei livelli consentiti dalla legge, oramai superata.
Facciamo qualche esempio? Facciamolo.

BLACK-OUT SOSPETTI
Sarebbe pure da sottolineare un fatto curioso: i tantissimi giorni non monitorati dalle centraline, in particolare per quanto concerne le particelle ultrasottili PM2,5.
Questo è un ulteriore ed importante aspetto che va ad incidere sul totale delle giornate monitorate per poi trarre un bilancio reale dei livelli di superamento o meno delle sostanze inquinanti.
Si sarebbe stati in grado di effettuare una verifica in tal senso, se il sito del Comune alla voce “Qualità dell’aria” non si fosse bloccato al 19 novembre 2024 con le giornate non monitorate ben superiori ai 40 giorni.
“A PENSAR MALE SI FA PECCATO, MA CI SI AZZECCA”
Più volte le associazioni ambientaliste non embedded si sono lamentate per questo con l’Assessorato all’Ambiente, ma inutilmente. Come si dice: “A pensar male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca!”.
Un esempio fra tutti in tal senso è rappresentato dalla centralina di via Tartaglia sul ring, una delle strade più trafficate di Brescia.
Essa ha avuto nel 2024, per le PM 2.5, ben 50 gg di valore mancante o invalido. La stessa centralina, per le PM 10 ha avuto 31 gg di valore mancante o invalido.
Molti di questi giorni sono precedenti o successivi ai giorni registrati di massima concentrazione degli inquinanti.
Tali dati sono desumibili da Arpa Lombardia, in quanto il sito del Comune di Brescia è stato bloccato e gli anni di archivio precedenti al 2025 rimossi. Strategia non casuale, perché fino a prima del 2020 era possibile visualizzarli facendo raffronti anno con anno.
“IL PIANO DELL’ ARIA E DEL CLIMA” DELLA GIUNTA CASTELLETTI
Rispetto al tanto sbandierato “Piano dell’ Aria e del Clima” inoltre si scopre adesso che, nel bilancio preventivo 2025-2027 presentato dalla Giunta Comunale, gli stanziamenti di spesa per la “Missione 9 Ambiente- Programma 8 Qualità dell’ aria e riduzione dell’ inquinamento” sono i seguenti: € 0 per il 2025, € 0 per il 2026, € 0 per il 2027!
In parole povere, tutti i 200.000 abitanti di Brescia respirano e continueranno a respirare ogni giorno un’aria così putrescente da essere la prima causa ambientale di gravi malattie e connessi decessi. Patologie cardiache e polmonari importanti, neoplasie, allergie, abbassamento del sistema immunitario… In questo campo siamo ormai al top negativo. Ci manca poco per diventare “Capitale europea”. Insomma, nella Leonessa d’ Italia di mal’aria si crepa o si vive molto peggio
E tutto ciò, dopo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ampiamente precisato che non è più tollerabile mantenere per gli anni a venire leggi di fatto in aperto contrasto con la nostra salute.
Continuino pure gli amministratori e le amministratrici locali, i consiglieri e le consigliere di maggioranza come di minoranza, a fare gli struzzi pur di preservare il loro ruolo di rappresentanza, di governo, di opposizione di Sistema e i loro emolumenti.
Tanto i fatti ormai parlano chiaro su quale sia la situazione reale. Di sicuro non quella raccontata nelle rassicuranti “narrazioni” ufficiali alla “Brescia la tua città europea”.
CREARSI UN ALIBI
Quanto poi all’ alibi secondo cui nel capoluogo non si può agire contro l’inquinamento se in contemporanea non cambia la gestione in tutte le altre città della Pianura Padana, che è uno dei cavalli di battaglia del Liberalfascismo locale nelle sue due facce di Centrosinistra e di Ultradestra per trovare argomentazioni che giustifichino l’inerzia passata, presente e futura , che cosa si può rispondere?
Semplicemente che è una balla, una delle tante che ci vengono raccontate dallo storytelling imperante. È un gioco delle parti, giusto per evitare provvedimenti ritenuti, a torto, impopolari. Esattamente quello che fa l’ Ultradestra al governo della Regione Lombardia a tutela delle aziende e della circolazione delle auto.
UN SIGNIFICATIVO “FLASH-SMOG”
Per tutti questi motivi, risultano meritorie le iniziative di denuncia, informazione e protesta come quella tenutasi presso la centralina del Villaggio Sereno il 7 gennaio 2025.

Si è trattato di un altro flash-smog, dopo quello dell’ 8 dicembre 2024 dinanzi alla centralina di via Mazzini, motivato da tutte le ragioni che gli attivisti hanno illustrato pubblicamente alla cittadinanza e che abbiamo fin qui cercato di riassumere.

Stavolta numerosi sono state le organizzazioni mobilitatesi: il “Comitato per la Salute e la Salvaguardia del Centro Storico”, il “Comitato Spontaneo contro le nocività di San Polo”, il “Comitato per l’Ambiente- Brescia Sud”, “S.O.S. Alberi Brescia”, il “Centro info ISOLDIDITUTTI”, oltre all’ ormai storico “TAVOLO BASTA VELENI BRESCIA”.

C’E’ AMBIENTALISMO E AMBIENTALISMO
Si tratta di un settore dell’ambientalismo che non si è prestato a saltare sul carro del Centrosinistra durante la campagna elettorale della primavera 2023, come invece hanno fatto- pur di ottenere un posto in Loggia- i tanti verdi sedicenti “radicali” riuniti nelle liste “Brescia Green” e ”Brescia Attiva” a sostegno di Castelletti. Benvoluti anche dalla A2A, oggi, di fronte al disastro che abbiamo descritto, essi o tacciono o condividono le tesi della Giunta.
E’ importante quindi che nella nostra città si faccia ancora sentire una presenza realmente critica, non collusa e addomesticata dal Sistema, rispetto ai seri problemi dell’inquinamento che la affliggono.

FILIPPO RONCHI