SUPERATA LA LINEA ROSSA NELLA CONVIVENZA CIVILE E DEMOCRATICA A BRESCIA

UN’ AZIONE CLAMOROSA

Ieri mattina, attorno alle otto, alcune decine di attivisti di Extinction Rebellion, Ultima Generazione e Palestina Libera hanno inscenato una clamorosa protesta non violenta alla Leonardo – ex Breda, azienda di sistemi di difesa, in via Lunga, nel quartiere Primo Maggio. La notizia ha avuto risonanza nazionale.

L’ obiettivo era quello di manifestare solidarietà al popolo palestinese, sensibilizzare l’ opinione pubblica rispetto al genocidio in corso a Gaza e nello specifico puntare i riflettori sulla necessità di «interrompere la cessione dei rifornimenti militari a Israele».

Seguendo modalità pacifiche già sperimentate in passato in varie città d’ Italia, al grido di “Free Palestine”, i militanti ambientalisti hanno ammainato la bandiera di Leonardo e innalzato quella della Palestina.

Dopodiché hanno formato una catena umana per bloccare i camion in entrata e in uscita dalla fabbrica.

IL COMUNICATO DI EXTINCTION REBELLION

In una nota diffusa da Extinction Rebellion si legge: «Siamo qui oggi per chiedere allo stato italiano e alla Leonardo di rispettare il loro popolo, la nostra costituzione, ripudiando la guerra, e numerose altre risoluzioni dell’ONU e della corte penale internazionale, interrompendo la sua complicità nel genocidio palestinese e nei crimini di guerra e contro l’umanità che si stanno consumando a Gaza, di cui tutto il popolo italiano sarà responsabile. Al contrario, chiediamo che tutto quello che viene attualmente investito in guerra e morte venga riconvertito nella lotta alla crisi climatica e in un futuro migliore per il nostro popolo».

UN INTERVENTO SPROPOSITATO DI FORZE DELL’ ORDINE

Sul posto sono massicciamente e immediatamente intervenuti carabinieri, polizia e vigili urbani. Chissà perché, sono accorsi perfino i Vigili del Fuoco. Forse si temeva che i manifestanti volessero far saltare per aria la fabbrica? Comunque, nel giro di mezz’ora tutto era finito, perché i partecipanti sono stati sollevati di peso uno per uno e portati in questura.

DISOBBEDIENZA CIVILE, AZIONE DIRETTA, ARRESTI DI MASSA

In realtà Extinction Rebellion, promotrice della protesta del 13 gennaio, è un movimento socio-politico nonviolento fondato nel Regno Unito nel 2018, con circa un centinaio di accademici che hanno firmato un invito all’azione.

Dal 2019 è approdato anche in Italia, dove si sono  costituiti gruppi locali, dato che si  tratta di  una rete basata sull’autonomia e sulla decentralizzazione, presente ormai in oltre sessanta Paesi.

Essi si finanziano attraverso campagne di  crowdfunding online con contributi provenienti da piccoli donatori per far fronte alle spese legali dovute alle numerose multe e denunce subite.

XR chiede ai governi, attraverso azioni dirette e disobbedienza civile, di dire la verità sulla crisi climatica, agire immediatamente tramite la dichiarazione di emergenza climatica ed ecologica, costituire assemblee dei cittadini con potere decisionale che indichino ai governi le misure da seguire. Nella fase attuale si sta impegnando molto anche sui temi riguardanti la pace e in particolare la situazione a Gaza.

SCENE VERGOGNOSE ALLA QUESTURA DI BRESCIA

Una delle militanti che hanno dato vita, con i loro compagni, alla protesta del 13 gennaio ha denunciato di essere stata costretta, una volta giunta in questura, a denudarsi e a piegarsi ripetutamente “per controlli”, insieme alle altre attiviste. Il fermo è durato per alcuni giovani più di sette ore.

Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni. Intanto è partita una gragnuola di denunce e fogli di via.  Se fosse già stato in vigore il ddl 1660, i manifestanti avrebbero subito un processo e una condanna fino a due anni di reclusione per blocco stradale.

LA POSIZIONE DI “POTERE AL POPOLO!”

“Potere al Popolo!” di Brescia e Provincia condivide pienamente l’ iniziativa davanti alla “Leonardo” ed   esprime la sua solidarietà ai vari gruppi che hanno dato vita alla dimostrazione di protesta.

Condanna il modo di agire delle forze dell’ ordine in una situazione assolutamente pacifica e sotto controllo.

Chiede a questo punto le dimissioni del questore per il regime poliziesco sempre più pesante instaurato a Brescia e per l’ umiliazione fatta subire a delle giovani inermi.

SILENZI ELOQUENTI

“Potere al Popolo!” di Brescia e Provincia non può infine non rilevare la complicità dell’ Amministrazione Comunale con il clima repressivo in atto. In tal senso il silenzio di quest’ultima- che pure era stata così pronta a stigmatizzare la mobilitazione antifascista del 28 dicembre 2024- rispetto ai fatti accaduti presso la Leonardo è eloquente.

“Potere al Popolo!” non si stupisce tuttavia di un simile atteggiamento, considerando due elementi.

Il primo è che un noto ed importante esponente del Partito Democratico che costituisce la principale forza politica dell’ attuale maggioranza di Palazzo Loggia, ossia l’ ex-ministro dell’ Interno Marco Minniti, è presidente della Fondazione Med-Or nata per iniziativa di Leonardo Spa nel 2021. Senza contare il fatto che, dal 2017 fino al 2023, amministratore delegato di Leonardo è stato un banchiere contiguo al Partito Democratico, Alessandro Profumo.

Il secondo è che gli ambientalisti bresciani del gruppo Extinction Rebellion  sono fra quelli che in occasione delle elezioni amministrative del 2023 non saltarono sul carro del Centrosinistra in appoggio di Laura Castelletti, poi diventata sindaca di Brescia, al  contrario di altri verdi sedicenti “radicali”.

Questi ultimi- ottenuto il loro scranno a Palazzo Loggia- inscenano ogni tanto una Fronda di comodo, ma  anche dinanzi alla repressione subita da quelli che dovrebbero considerare almeno compagni di lotta oggi tacciono. Così come tacciono sull’ inefficacia dell’ azione di contrasto all’ inquinamento della Giunta. Finora dai propri canali social annunciano invece un aperitivo con brindisi e DJ set per l’ inaugurazione della loro nuova sede nel capoluogo.

Ma di tutto ciò avremo presto occasione di riparlare.    

REDAZIONE