ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE
Alcuni giorni fa, dopo un flash-smog tenuto da un folto numero di associazioni ambientaliste bresciane, che avevano reso noti i dati inclementi delle polveri sottili registrate dalle centraline, l’Assessora all’Ambiente Camilla Bianchi (del Partito Democratico) ha rilasciato un’intervista al quotidiano locale “Bresciaoggi”.

In essa rispondeva con tono stizzito alle critiche rivolte dagli attivisti contro l’inefficacia sostanziale della Giunta Castelletti rispetto alle problematiche dell’ inquinamento nel capoluogo .
Aveva parlato di “una narrazione che non corrisponde al vero”, aveva affermato che, al contrario, il tema era da sempre una delle priorità dell’ Amministrazione la quale lo affrontava “in modo sistemico e non a spot”, lavorando “per migliorare la situazione ogni giorno dell’anno”, come a suo dire avrebbero dimostrato i dati di Arpa.
Perciò secondo l’ Assessora “negli ultimi due decenni le polveri sottili sono calate nell’aria di Brescia, questo è inconfutabile“.
Bianchi poi riprendeva il solito tormentone. L’ Amministrazione Comunale in ogni caso non c’entra niente, in quanto” serve una politica provinciale, regionale e nazionale che spinga tutta insieme e con forza nella stessa direzione, perché la qualità dell’aria non ha confini”.
PAC, STC, PAESC, VARIANTE PGT, PVB E TANTO ALTRO ANCORA…
Magnificava comunque il suo “Piano dell’ Aria e del Clima” (Pac) “ancora da definire ma pronto nei primi mesi del 2026”, “un lavoro enorme e ambizioso non obbligatorio per legge”, bensì frutto- cara grazia- della benigna volontà politica del Centrosinistra al governo a Palazzo Loggia.
Dichiarava la propria contrarietà alle richieste regionali di proroga dei tempi dettati dall’Ue, per sottrarci all’entrata in vigore delle stringenti normative pensate proprio per accelerare le politiche di transizione. Ributtava così come consuetudine la palla sull’altra metà campo del Sistema, ben sapendo quali direttive imporrà l’ ultradestra del Pirellone, in un eterno scaricabarile.
E parlava anche di concertazione a livello Sovracomunale, di Strategia per la Transizione Climatica (STC), Paesc, variante al Pgt, al Pac, di Piano del Verde e della Biodiversità (PVB) in arrivo, del futuro tram, di netta spinta verso una mobilità sostenibile, di risorse ed energie impegnate dalla Giunta Castelletti “per migliorare la qualità della vita di tutte e tutti”.
Non poteva mancare poi una scarica di dati che avrebbero dovuto smentire le denunce presentate nel flash-smog del 7 gennaio.
“Il 2023, per quanto riguarda l’inquinamento da polveri fini, è stato il primo anno, dall’inizio del monitoraggio con le centraline Arpa, in cui due centraline su tre presenti sul territorio comunale hanno rispettato tutti i limiti previsti dall’attuale normativa nazionale per Pm10 e Pm2,5. Per il 2024, le prime analisi di Arpa Lombardia oggi disponibili, e che risalgono al 15 dicembre scorso, annunciano che anche nel 2024 è stato rispettato il limite della media annuale per il PM10 e per il PM2.5.”
CHE COS’ E’ LA VERITA’? A PROPOSITO DI “NARRAZIONI FALSE” E “NARRAZIONI VERE“

La risposta dei diretti interessati è arrivata rapidamente e ci sembra anche circostanziata, per cui vale la pena riassumerne i passaggi fondamentali.
Nel 2023, dopo l’elezione di Laura Castelletti a sindaca, la sua Giunta si era impegnata a presentare un piano ambientale per il 2025. Che ora si apprende essere stato spostato al 2026. E che forse entrerà a regime nel 2027. Un bello spottone elettorale (a proposito di spot), insomma, in vista delle comunali del 2028…
Continuare ad affermare che l’aria è migliorata se il 2024 è stato peggiore del 2023, nonostante risulti il quarto anno più piovoso di sempre dagli Anni Cinquanta, induce inoltre a qualche riflessione su chi racconti narrazioni veritiere e chi le racconti false.
Tanto più se si considera che i molti giorni non monitorati dalle centraline dello smog rientrano, comunque, nella media dei 365 giorni per il calcolo annuale, abbassandone, di fatto, le percentuali del valore di riferimento.
UNA PARTITA GIOCATA AL TAVOLO DEI BARI

Anche questo modo di condurre la partita la dice lunga su come si voglia interpretare il miglioramento dell’ aria che respiriamo. Una partita giocata al tavolo dei bari.
Se l’ Organizzazione Mondiale della Sanità e la direttiva UE hanno più che dimezzato gli attuali parametri, come si può affermare che l’ aria è migliorata?
In base alle nuove tabelle di riferimento, che come ha fatto intendere l’ Assessora non saranno applicate “per colpa della Regione”, qui a Brescia rimane fra le peggiori del Vecchio Continente.
E ancora, a proposito di azioni virtuose della Giunta: qualcuno ha notato in città una diminuzione del traffico? O uno sviluppo del trasporto pubblico a prezzi più vantaggiosi per gli utenti? In questo settore gli scioperi sacrosanti degli autisti che hanno caratterizzato la ripresa delle normali attività subito dopo la pausa estiva, e di cui abbiamo dato ampia informazione, sembrerebbero proprio smentirlo.
E in che modo sarebbe decisamente migliorata la cosiddetta mobilità dolce?
L’ inceneritore continua a bruciare le stesse centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti, con la Giunta che continua a presentarci l’ A2A come una sorta di associazione filantropica che dona danari ai cittadini.
Quanto poi alla mirabolante “riforestazione urbana” da 200.000 alberi entro il 2030 promessa da Castelletti durante la sua campagna elettorale, che avrebbe richiesto la piantumazione di una media di circa 33.300 piante all’ anno per respirare meglio e contenere i gas clima-alteranti? Finora si è vista la messa a dimora di poche migliaia di alberelli, paradossalmente controbilanciata peraltro dall’ abbattimento di alberi adulti non sempre malati o pericolosi.
Quanto al consumo del suolo, che influisce anch’esso sull’ inquinamento atmosferico e per il quale Brescia è ai primi posti in Lombardia, in che modo finora la Giunta Castelletti lo avrebbe fermato, se consente la “ricementificazione” di vastissime aree dismesse invece di renderle zone destinate al verde? Anche su questo aspetto “Brescia del Popolo” si è soffermata nei mesi scorsi segnalando casi assai significativi.
E le risorse poi… Non un solo euro è stato postato a bilancio dal Comune per gli anni 2025-2026-2027 per contrastare l’ inquinamento atmosferico.
L’ unica inconfutabile verità che abbiamo è che a Brescia d’ inquinamento atmosferico si continua a morire più che in altre zone d’ Italia e d’ Europa.
AMBIENTALISMO CHE RESISTE E AMBIENTALISMO CHE COLLABORA

In questo difficile quadro, “Potere al Popolo!” non può che ribadire il suo apprezzamento ed il suo appoggio alla lotta in solitaria delle associazioni o movimenti ambientalisti come quelli che hanno dato vita ai flash-smog dell’ 8 dicembre 2024, del 7 gennaio 2025 e come quelli che si sono immolati nella protesta di fronte alla fabbrica d’armi Leonardo il 13 gennaio scorso.

Continua inoltre a chiedersi che ruolo abbiano i verdi autoproclamatisi “radicali” delle Liste “Brescia Green” e “Brescia Attiva”, i quali continuano a sostenere una simile Giunta Comunale e a festeggiare l’apertura di nuove sedi con brindisi e balli.
FILIPPO RONCHI