NON DEVE SUCCEDERE PIÙ

La sfilata indisturbata di qualche centinaio di neofascisti a Brescia venerdì sera è una sconfitta dell’antifascismo della nostra provincia.

Non ha molto senso dire che erano pochi e provenienti da tutto il nord. Quando mai i fascisti in corteo sono stati grandi masse? Il fatto grave è che nella città della strage fascista di Piazza Loggia, cinquant’anni dopo, gli eredi politici e morali di chi mise le bombe hanno potuto marciare tra le nostre vie , inquadrati militarmente e inneggiando al razzismo di una Brescia Bianca.

Come ə stato possibile che non ci siamo mobilitati per questo?

La spiegazione va data perché succederà ancora. I fascisti oggi sentono che il sistema politico è a loro favore e si permettono ciò che non osavano più fare da tempo.

A Brescia c’è un antifascismo istituzionale e di facciata, ben rappresentato da una amministrazione comunale di centrosinistra che è subalterna alla destra su tutto, dalle questioni di “sicurezza, al sostegno al genocidio israeliano e all’accusa di antisemitismo verso chi sta con la Palestina.

Il Comune di Brescia continua a vietare Piazza Loggia alle manifestazioni popolari, nel nome di un assurda par condicio,  per cui se la piazza venisse concessa ai lavoratori ed agli antifascisti, allora la si dovrebbe permettere anche ai fascisti.

Questa ipocrisia liberale che governa Brescia ha una forte presa sulle principali forze organizzate, la CGIL e l’ANPI. La prima ha accettato e fatto propri tutti i divieti comunali e ha completamente istituzionalizzato ogni sua attività a rimorchio del PD. L’ANPI provinciale è anch’essa priva di vera autonomia dal centrosinistra locale e  così non promuove iniziative di contrasto diretto verso il risorgente neofascismo.

Due anni fa Casapound organizzò una manifestazione di fronte al Capitolium. Allora ci fu una forte mobilitazione popolare, con un’assemblea antifascista davanti al cippo di Piazza Loggia, violando i divieti assurdi. I fascisti furono isolati, ma per quella manifestazione ci fu una denuncia della questura nei confronti di una compagna. Con l’incredibile accusa di non aver impedito la manifestazione in piazza Loggia.

Ebbene l’ANPI provinciale non solo non partecipò alla manifestazione , ma neppure espresse sostegno alla compagna denunciata.

Tuttavia questa volta le responsabilità di aver permesso una manifestazione fascista indisturbata non sono solo le solite di Comune, CGIL, ANPI . Anche noi che scendiamo quasi tutte le settimane in piazza  per la Palestina, che in quasi duemila abbiamo appena manifestato contro la fascistissima legge 1660, anche noi abbiamo toppato. 

In situazione analoghe a Bologna c’è stata adeguata mobilitazione, e infatti la destra e i suoi ministri hanno vomitato rabbia contro i manifestanti che hanno bloccato i fascisti, a costo di scontri con la polizia.

A Bologna la stampa nazionale ha parlato più dei manifestanti antifascisti che dei fascisti, a Brescia in campo ci sono stati solo i fascisti.

Abbiamo sottovalutato, siamo un po’ stanchi, non crediamo a sufficienza nella necessità dell’antifascismo militante?

Non lo so, ma resta il fatto che ora sentiamo tutti la vergogna di non aver agito.

Ora ci saranno le proteste e le manifestazioni più o meno ufficiali, ma questo non basta sicuramente, perché i fascisti dopo questo loro successo ci riproveranno. Sta a noi che non riescano nel loro intento di acquisire stabilmente uno spazio per la loro infame piazza razzista. Dobbiamo fermarli , in tutti i modi.

Quello che è successo venerdì 13 dicembre 2024 non deve succedere più.

GIORGIO CREMASCHI