E INTANTO A2A CONTINUA A FARSI GLI AFFARI SUOI

GLI AFFARI SONO AFFARI

Mentre nel capoluogo il dibattito politico ferve attorno al presunto piano di “sostituzione etnica” in atto con annessi e connessi (parate notturne fasciorazziste, presidi antifascisti, sceneggiate in Consiglio Comunale, ecc.), c’ è chi nella città Leonessa continua beatamente a concludere affari.  

Ci riferiamo alla A2A. Non dimentichiamola mai.

E’ passato, ad esempio, quasi inosservato l’annuncio che quest’ ultima ha sottoscritto a fine dicembre il contratto per la vendita della rete del gas di Brescia ad Ascopiave.

PROTESTE E PROMESSE

Dato che azionisti di maggioranza della SpA sono i Comuni di Milano e Brescia, varie richieste di chiarimenti gli sono state rivolte dalle rappresentanze sindacali.

Esse hanno promosso mobilitazioni negli ultimi giorni dell’ anno passato.

E’ stato preso allora- da parte della Direzione- l’impegno a tutelare e accompagnare i lavoratori coinvolti nel passaggio per quanto riguarda il mantenimento e la salvaguardia di tutti i trattamenti e della contrattazione collettiva aziendale.

FONDAMENTALI DOMANDE INEVASE

Ma- come al solito- non ci sono state, almeno finora, risposte agli interrogativi fondamentali, che pure erano stati avanzati.

A2A, con la cessione di cui sopra, ha “venduto” 490.000 utenze e 250 lavoratori per incassare 430 milioni di euro.

Ci si è chiesti, perciò, a che cosa dovrebbero servire questi soldi.

A coprire l’acquisto delle reti Enel in provincia di Milano e Brescia? Semplicemente ad incrementare i dividendi degli azionisti?

Non è che per caso A2A ha rinnegato un’ altra volta ancora il ruolo che gli era stato affidato alla sua costituzione?

Ruolo che prevedeva la gestione dei servizi pubblici essenziali per la collettività dei Comuni?

A2A ha incassato con questa operazione 430 milioni pari a 874 euro a PDR (la sigla PDR viene usata per indicare il Punto di Riconsegna, corrisponde all’esatta posizione geografica del contatore e serve dunque a identificare le singole utenze del gas).

Ben al di sotto quindi dei 1080 euro a PDR di un’altra precedente operazione simile, quella Italgas-2IReteGas.

Essa era stata peraltro giudicata negativamente dall’AD di A2A Mazzoncini, che dichiarava che Italgas aveva pagato poco!

Il ruolo di controllo e indirizzo dei due Azionisti Pubblici  (cioè i Comuni di Milano e Brescia) ha dunque ancora un valore, ammesso che ne abbia mai avuto uno da quando è nata A2A?

Il ruolo degli Azionisti Pubblici consiste nell’ affidarsi ciecamente al management per le scelte strategiche, oppure deve essere la Politica a determinare gli indirizzi?

Sono interrogativi semplici, ma fondamentali.

ORIENTAMENTI

Da quando ha visto la luce, A2A ha orientato le sue scelte in base a considerazioni frutto di mere valutazioni di natura economica e non espressione di politiche industriali che abbiano guardato alla qualità del servizio offerto alla cittadinanza.

REDAZIONE