
UN’ ALTRA PROVOCAZIONE NOTTURNA
Dopo la lugubre parata notturna avvolta nei fumi rossastri del 13 dicembre in una Brescia deserta e l’ altrettanto oscuro “Aperitivo Tricolore” del 28 dicembre, tenuto presso la loro sede di via Benedetto Croce perché fallito in piazza Vittoria grazie ad una ferma risposta popolare, i licantropi fascio-cospirazionisti bresciani sembrano averci preso gusto.
Hanno annunciato infatti un presidio, sempre rigorosamente notturno, venerdì 17 gennaio dalle 21 in poi, al Parco Pescheto. Per fare che cosa non si è capito esattamente.
Sembrerebbe che vogliano, col calar delle tenebre, sostituirsi a poliziotti e carabinieri- che considerano o vili o collusi con la malavita- per “dare la caccia” a spacciatori, tossicodipendenti, senzatetto, extracomunitari, ecc.
CHI SONO?
Ma chi sono questi eversori che intendono scavalcare le forze dell’ ordine costituendosi in una sorta di “milizia volontaria per la sicurezza cittadina” ?
Si tratta essenzialmente dei “vecchi camerati” di Forza Nuova e Casa Pound con l’aggiunta di cospirazionisti alla QAnon, riorganizzatisi nel corso degli anni in un cartello denominato “Difendi Brescia”.
Le sigle che lo compongono sono tante: “Brescia ai Bresciani”, “Casa Pound”, “Comunità Militante Brescia”, “Nazionalisti Camuni”, “Rete dei Patrioti- Trincea Urbana Brescia” e “Veneto Fronte Skinheads”. Sulla loro consistenza numerica sussistono seri dubbi.
UN’ OSSESSIONE
Il tema ossessivo su cui martellano da mesi è quello che già avevano presentato “Forza Nuova” e “Casa Pound” nel corso delle due campagne elettorali comunali alle quali si erano presentate, nel 2013 e nel 2018.
In sintesi: Brescia sarebbe al centro di un “terrificante esperimento di sostituzione etnica” pianificato dai “poteri forti mondialisti”.
Gli extracomunitari mandati da Soros ad invadere la Città Leonessa avrebbero già preso possesso di due quartieri, quello di Via Milano e quello del Carmine con l’adiacente Corso Garibaldi. Zone del capoluogo nelle quali ai Bresciani non sarebbe più possibile accedere, se non a proprio rischio e pericolo.
Anche l’area attorno alla stazione si sarebbe trasformata in un “ecosistema” popolato da tossici e criminali “allogeni”, che impedirebbero ai cittadini “autoctoni” di transitare e tanto meno di vivere nella zona.
Di qui la necessità di passare alla controffensiva per “riconquistare Brescia”, cacciando gli “stranieri” causa di tutti i mali e -con loro- i bianchi traditori, ossia gli attivisti della “sinistra” e gli imprenditori di Confindustria.
I FLOP ELETTORALI
Queste tesi, mai suffragate da alcun dato statistico ragionato e da argomentazioni razionali, ma solo dall’ affermazione “si tratta di evidenze”, i sedicenti “patrioti bresciani” hanno avuto modo di esporle e riproporle alla cittadinanza- come accennavamo sopra- nel 2013 e nel 2018.
I risultati allora ottenuti- 0,7% Forza Nuova e 0,37% Casa Pound- la dicono lunga su quanto abbiano convinto e su quanti consensi abbiano suscitato presso l’elettorato del capoluogo. Per alcuni anni perciò sono rimasti a rimuginare e a leccarsi le ferite.
PERCHE’ QUESTO RISVEGLIO ?
Perché proprio adesso allora tornano alla carica? Confidano probabilmente nella tacita sponda che la forte Ultradestra in doppiopetto seduta negli scranni dell’opposizione a Palazzo Loggia può offrire loro. Essa infatti pare spesso e volentieri prendere spunto- come in un gioco di specchi- dalle visioni allucinate dei ”Difensori di Brescia”, che guarda del resto non grande benevolenza e comprensione.
Forse i “patrioti” bresciani sentono inoltre un clima generale più favorevole dovuto alla presenza ai vertici dello Stato, a Roma, di una Presidente del Consiglio anch’ ella non troppo lontana dalle loro idee, benché la considerino ormai una rammollita dagli agi del potere.
NECESSITA’ DI UNA RISPOSTA DEMOCRATICA
Tornando dalle nostre parti, il destino purtroppo ha voluto che, a qualche centinaio di metri dalle propaggini del Parco Pescheto, si trovi la sede dell’ Unione Sindacale di Base, che annovera tra i suoi iscritti anche tanti lavoratori extracomunitari.
Non sappiamo quanti saranno i partecipanti alla ronda notturna organizzata dai “Difensori di Brescia” per il 17 gennaio e che cosa abbiano in mente.
Non sappiamo soprattutto se a dargli una mano arriveranno altri estremisti esaltati da mezza Val Padana, come era avvenuto quel 13 dicembre. Soprattutto i “camerati” del “Veneto Fronte Skinheads” sono gente che picchia e picchia duro, come sta a dimostrare il “curriculum” dell’organizzazione costellato di processi e condanne per atti di violenza contro singoli ed associazioni. Tante volte gli saltasse in testa di dare l’assalto pure qui a Brescia a qualche patronato e sindacato…? A Via Corsica- per inciso- c’è infatti anche la sede delle Acli…
Non possiamo insomma accettare una simile situazione, non possiamo normalizzare la presenza di simili figuri che spadroneggiano nelle tenebre come se niente fosse.
Stanno facendo perdere un sacco di tempo e creando tensione in una città che ha tanti problemi da affrontare, fra cui certo anche quello della presenza degli “allogeni”. Ma sicuramente non nel modo che dicono gli autoproclamatisi “Difensori di Brescia”
“Potere al Popolo!” quindi aderirà convintamente, a fianco degli iscritti del sindacato di base, al presidio indetto per venerdì 17 gennaio alle ore 20.00 in difesa della sede USB in via Corsica 142.
E auspica l’adesione di organizzazioni e singoli cittadini.
Dimostriamo che Brescia vuole vivere in pace e non sottostare alle minacce e alle provocazioni del furore ideologico di sedicenti “patrioti”.
REDAZIONE