UN’ ATTENZIONE MAI VENUTA MENO
E’ da quando “Brescia del Popolo” ha inaugurato le sue pubblicazioni, il 27 giugno dell’ anno scorso, che si è occupata degli oscuri traffici di armi dell’ Aeroporto D’ Annunzio di Montichiari, ufficialmente destinato a voli civili.
Finora abbiamo dedicato alla vicenda ben sette articoli. Ma questo che editiamo oggi senz’ altro ci dà la maggiore soddisfazione. E ciò perché possiamo annunciare una vittoria dei lavoratori, del sindacalismo di base e di tanti cittadini e cittadine che si impegnano per la pace.
I VENTICINQUEGIUGNISTI
Nella tarda mattinata del 25 Giugno 2025, infatti, attivisti appartenenti a varie realtà regionali e provinciali si sono ritrovati davanti all’ ingresso dello scalo aeroportuale a sostegno di un presidio, convocato in poche ore, che ha visto la vivace partecipazione di oltre un centinaio di persone.
Sono intervenuti lavoratori tra cui un portuale di Genova, studenti, palestinesi, militanti di organizzazioni contro riarmo e guerra. Tutti hanno affermato che il mondo del lavoro e il popolo ripudiano la corsa alle armi, il bellicismo, la complicità con il genocidio a Gaza.
Tra bandiere della pace, della Palestina e striscioni vari, la richiesta è stata quella di fermare ogni guerra. Era atteso infatti un nuovo carico di missili con probabile destinazione Medio Oriente. Per questa ragione i lavoratori avevano indetto anche uno sciopero.

IL VOLO SCOMPARSO DAI RADAR
Guarda caso, il volo è stato annullato – e di conseguenza revocato lo sciopero – ma il presidio si è tenuto ugualmente.

Luca Pistoia, dell’esecutivo dell’USB Lombardia, ha ribadito ancora una volta un concetto semplice ma fondamentale. «Non è possibile che i lavoratori dell’aeroporto siano costretti a trasportare materiale di questo genere, pericoloso per loro e per chi nel polo gravita tutti i giorni. Oltre a ciò i missili che passano da Montichiari vanno ad alimentare conflitti in tutto il mondo, in special modo in Medio Oriente».
“POTERE AL POPOLO!” DI BRESCIA E PROVINCIA A SOSTEGNO DELLA LOTTA
Come militanti di “Potere al Popolo!” di Brescia non potevamo mancare alla mobilitazione, portando la nostra solidarietà e il nostro contributo al presidio.
Abbiamo ricordato che il 20 giugno il sindacalismo di base è riuscito a proclamare un grande, riuscito sciopero generale contro la guerra. L’ obiettivo deve essere quello di uscire dalla folle spirale di guerra e di commerci di morte in cui ci troviamo invischiati.
I missili in più, le munizioni in più, i cannoni in più che transitano anche da Montichiari vogliono dire scuole, ospedali, servizi pubblici e pensioni in meno. I criminali al potere in Europa lo sanno perfettamente, perché è proprio questo che intendono ottenere.

UN PUNTO A FAVORE DELLA PACE
Benché esponenti politici dell’opposizione istituzionale abbiano presentato nei mesi scorsi, a livello sia lombardo sia nazionale, richieste di chiarimenti e di intervento per fermare questi traffici di guerra, la risposta, da parte di Regione e governo, è sempre stata quella di voltarsi dall’altra parte.

Ma ieri un punto a favore della pace è stato segnato. Un successo importante della lotta contro lo sporco commercio di materiale bellico nel nostro paese, mentre i venti di guerra soffiano più forti che mai e nei giorni in cui si sta svolgendo il vertice NATO che impone un aumento di spesa militare senza precedenti nel nostro Paese.
Una mobilitazione locale ha assunto dunque un alto valore simbolico nazionale. Ancora una volta Brescia ha mostrato la sua capacità di iniziativa contro le armi e la guerra. Ora avanti con ogni azione e boicottaggio contro le armi, Israele, i guerrafondai, la NATO!
GIORGIO CREMASCHI