BRESCIA E IL PASSATO CHE NON PASSA

Il 28 maggio 1974 a Brescia una bomba fascista faceva strage in una manifestazione sindacale antifascista in Piazza Loggia, uccidendo otto compagnie e compagni e ferendone più di cento. Dopo anni di depistaggi e insabbiamenti da parte dello Stato, allo fine sono state provate quattro verità, che allora gridavamo nelle manifestazioni.

STRAGE FASCISTA

Gli gli autori materiali della strage furono criminali fascisti seguaci di quel Pino Rauti che la magistratura ha indicato come il mandante morale della strage. A Pino Rauti il partito di Giorgia Meloni ha dedicato da poco un suo circolo a Brescia.

STRAGE DI STATO

Settori dello Stato, dei servizi segreti, industriali e affaristi furono i mandanti di primo livello della strage.

STRAGE DELLA NATO

Nel comando NATO di Verona c’era il secondo livello dei mandanti della strage.

COMPLICITA’ DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA

La Democrazia Cristiana ha coperto e insabbiato tutto, per impedire che si scoprisse che una parte del suo sistema di potere, quello che voleva una svolta autoritaria nel paese, era totalmente coinvolto.

NOI GRIDAVAMO, NOI SAPEVAMO

Noi gridavamo: “MSI fuorilegge abbasso la DC che protegge” e avevamo completamente ragione, forse più di quanto noi credessimo. Come scrisse Pasolini poco prima di essere ucciso: “Io so, anche se non ho le prove”.

Giorgio Almirante e il suo partito , oggi numi tutelari di Giorgia Meloni e dei suoi, erano all’interno delle peggiori trame criminali.

La manifestazione del 28 maggio a Brescia era stata indetta dopo un miriade di assalti e attentati fascisti nella città, così come avveniva in tutto il paese. Altro che le attuali celebrazioni fascistoidi di regime sulla uccisione di Ramelli.

I fascisti, una parte dello stato e gli USA che avevano appena organizzato il golpe di Pinochet in Cile, e prima ancora quello dei colonnelli in Grecia, agivano per un colpo analogo in Italia.

Fu la gigantesca mobilitazione popolare ad impedirlo.

DOPO LA STRAGE

Dopo la strage di Piazza Loggia il paese insorse in uno sciopero generale gigantesco. Il 31 maggio a Brescia, ai funerali di Stato delle vittime parteciparono almeno 500000 persone, che travolsero di fischi le autorità, il sindaco DC di Brescia Boni, il Presidente della Repubblica Leone, il governo Rumor, ogni istituzione tranne i sindacati e i partiti della sinistra.

Anche se il PCI, alla ricerca del compromesso storico, prese subito le distanze dai fischi di Brescia e Lama fece un comizio all’acqua di rose, i lavoratori, gli studenti, il popolo in piazza fermarono le trame fasciste e golpiste.

IERI E OGGI

Cinquantuno anni dopo i seguaci di Almirante e dei democristiani complici di allora sono al governo e riscrivono la storia. E fanno leggi fasciste come il Decreto Sicurezza. E sostengono il genocidio israeliano in Palestina, in ossequio agli eredi politici dei golpisti USA del 1974.

La storia sembra tornata indietro senza aver imparato nulla, ma non è così .. alla fine i reazionari perderanno ancora, e sarà per le lotte dure e difficili di oggi, ricordando le compagne ed i compagni uccisi ieri. Ci vediamo in piazza.

GIORGIO CREMASCHI