CACEROLADA BRESCIANA PROPAL

DISERTARE IL SILENZIO

Rispondendo all’ appello «Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio», lanciato da un gruppo di intellettuali, tra cui Tomaso Montanari e Paola Caridi, per «rompere l’indifferenza» di fronte al genocidio perpetrato dai sionisti israeliani nella Striscia di Gaza, la sera di domenica 27 luglio centinaia di persone anche a Brescia- come nel resto d’ Italia- si sono ritrovate in Largo Formentone.  

Insieme hanno dato vita all’ ennesima protesta, stavolta particolarmente rumorosa. Battendo pentole, coperchi, mestoli i partecipanti hanno evocato il martirio di una terra dove il suono quotidiano è quello delle grida, delle sirene, delle bombe, degli spari.

Si sta sempre più diffondendo insomma la sensazione che non si possa rimanere indifferenti di fronte ad una tragedia che ha assunto i caratteri di una follia disumana.

Lo scandalo di un territorio trasformato dai sionisti in un grande campo di concentramento, in cui adesso perfino la fame viene usata come arma di sterminio di massa, ha assunto dimensioni così eclatanti che molti non se la sentono più di tacere o di fingere di non sapere. Un genocidio non può – e non deve – mai diventare normalità. Non può essere solo rumore di fondo.

BANDIERE DI LIBERTA’

Accanto a padelle, mestoli, fischietti, trombe, qualsiasi altra cosa che potesse fare baccano, si sono visti cartelloni che chiedevano all’Europa di svegliarsi o il rispetto per il diritto internazionale. E sono state sventolate bandiere palestinesi. Bandiere che oggi indicano qualcosa di profondamente diverso dall’egoismo nazionale. Sono diventate, al contrario, un simbolo internazionalista di lotta contro il colonialismo, la disumanizzazione e la guerra. Per la libertà e l’eguaglianza.

UNA GRANDE PARTECIPAZIONE

La partecipazione dei tanti cittadini e cittadine di ogni età intervenuti è stata spontanea. La creatività del movimento globale per la Palestina – che ricorda quella contro la guerra in Vietnam – aiuta a rompere il muro dell’indifferenza, giorno dopo giorno.

Anche una rappresentanza di “Potere al Popolo!” di Brescia e Provincia ha preso parte all’ iniziativa.

I CAMALEONTI

Non nascondiamo tuttavia un certo stupore per aver visto scendere in piazza il presidente del Consiglio Comunale Roberto Rossini, gli assessori Andrea Poli e Camilla Bianchi e perfino la sindaca Laura Castelletti, che ha rilasciato un’ accorata dichiarazione.

Proprio loro, gli stessi che nel gennaio 2024 avevano espresso voto favorevole in Consiglio Comunale alla mozione IHRA, la quale equipara di fatto le critiche ai governi israeliani ed al sionismo ad atti di antisemitismo!

Proprio loro, i rappresentanti o gli alleati di forze politiche che a livello nazionale sono direttamente coinvolte negli organismi dirigenti di aziende in prima fila nell’ alimentare la carneficina in atto (un nome per tutti: “Leonardo S.p.A.”). Che non si mobilitano per ottenere gli unici provvedimenti in grado di incidere concretamente, ossia la fine all’ invio di armamenti ad Israele e la rottura degli accordi commerciali con questo Stato colonialista e terrorista!ù

LA SOLA VIA DA SEGUIRE

Di fronte ad una realtà spaventosa, umanamente inaccettabile  non si può tenere i piedi in due staffe.

Si deve solo pretendere che il governo italiano, l’Unione Europea e le aziende europee interrompano immediatamente ogni forma di collaborazione con Israele.

Servono aiuti umanitari immediati gestiti dall’ONU e anche una missione di interposizione internazionale (come i caschi blu) per proteggere la popolazione civile.

REDAZIONE