Stiamo ai fatti. Risulta che la Giunta Castelletti abbia speso quasi 93.000 euro per un progetto di “incentivazione alla mobilità sostenibile” rivolto ai dipendenti comunali.
Ad oggi hanno aderito solo 60 dipendenti su un totale di oltre 1700. Il 3,5%.

E’ stata un’iniziativa senza dubbio costosa, ma- visti i risultati- come minimo non ben collegata ai bisogni reali della città.
Quei soldi non si sarebbero potuti destinare, ad esempio, per fondi a sostegno concreto delle famiglie, attraverso abbonamenti gratuiti o scontati per il trasporto pubblico degli studenti?
No. La Giunta di centrosinistra, dopo aver aumentato le tariffe dei trasporti pubblici nell’ autunno dell’ anno scorso, ributtando ovviamente la responsabilità sulla Regione, ha preferito utilizzare quelle risorse per un progetto trendy denominato Mobility Menagement . Esso è rivolto ai dipendenti comunali (considerati probabilmente un buon bacino elettorale), che tuttavia ha convinto una minuscola parte dei dipendenti stessi. L’ iniziativa si è sviluppata, peraltro, in parallelo ad un’ altra epica battaglia green, quella dei cassonetti per la raccolta differenziata, su cui ci ripromettiamo di tornare con un articolo appositamente dedicato.

Come sono stati utilizzati i soldi dunque?
Secondo i dati a disposizione, 45.000 euro per incentivi chilometrici ai dipendenti; 27.816 euro a una società di Corato (Bari) per il sistema di tracciamento degli spostamenti; 20.000 euro a Brescia Mobilità solo per promuovere il progetto internamente, la famosa ed essenziale “comunicazione”, che però si è rivelata un flop. Risulterebbe infatti che siano stati spesi quasi 12 euro a dipendente per inviare materiale illustrativo teso a stimolare l’ adesione, per poi avere un ritorno- come detto- di 60 su 1.700.
Tirando le somme: 92.816 euro per incentivare qualche decina di persone e tenerne tracciati gli spostamenti in bicicletta.
Con la stessa cifra si sarebbero potute invece aiutare centinaia di famiglie bresciane in difficoltà. Come? Abbattendo il costo degli abbonamenti degli studenti. Con questi soldi, infatti, si sarebbero potuti garantire oltre 50.000 biglietti o numerosi abbonamenti gratuiti per i giovani e le categorie più fragili.
Ecco, questa per esempio è un’ idea non malvagia in quanto a mobilità sostenibile e inclusiva, con benefici per il traffico, l’ambiente e l’equità sociale.
Resta il dato che, se il 97% dei dipendenti comunali ha scelto finora di non partecipare, non si trattava di un intervento così tanto desiderato.
Trasporti comunali accessibili e servizi utili a tutti i cittadini dovrebbero essere le priorità di una iniziativa pubblica vicina alle esigenze popolari.
ROSA EVE