CORTEO DOPO CORTEO
Nel tardo pomeriggio di sabato 14 giugno una nuova manifestazione Pro-Pal si è snodata per le vie del centro, partendo nei pressi della fermata della metropolitana San Faustino. Non si sono registrati momenti di criticità, né disordini. Anzi, durante l’ attraversamento del quartiere popolare del Carmine, il corteo si è via via infoltito raccogliendo sostenitori dalle strade e dai negozi e raggiungendo il migliaio di persone.
La mobilitazione-promossa dal Coordinamento Palestina- si è svolta tuttavia nel clima di tensione internazionale aggravatosi in seguito all’ aggressione di Israele all’ Iran, che apre scenari sempre più cupi e tragici.

LA GENTE CHE NON MOLLA MAI
Come ormai da mesi, anche “Potere al Popolo” ha partecipato alla mobilitazione con una sua delegazione. Invitato a tenere un intervento al termine dell’ iniziativa di protesta, Giorgio Cremaschi- in rappresentanza di PaP- ha pronunciato parole chiare ed incisive in merito alla situazione attuale. Ringraziando i numerosi presenti, ha rilanciato lo slogan “Non molliamo! Sempre dal lato della Palestina e contro Israele, Stato terrorista, criminale, genocida!”.

CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA
Ha continuato facendosi interprete di una sensazione diffusa in ogni parte del mondo, ossia che con i bombardamenti notturni compiuti dagli Iraniani in risposta alla proditoria aggressione sionista, a Tel Aviv, Haifa, Tamara sta capitando una piccola parte di ciò che è toccato a Gaza a partire dall’ ottobre 2023.

PAROLE CHIARE E INEQUIVOCABILI
“Potere al Popolo”, in questo scontro aperto- ha affermato Cremaschi- non resta “in mezzo”. Sta con i palestinesi e gli iraniani che resistono, perché sa che il centro dei criminali attacchi alla libertà dei popoli e ai diritti di tutti è divenuto Israele. E sta contro tutti i complici che consentono a Israele stesso di agire impunemente: Stati Uniti d’ America, NATO, Unione Europea.
Israele nelle ultime quarantotto ore non ha esitato a bombardare centrali nucleari. Basta questo a dare la dimensione della portata dei suoi crimini.
Ciò avviene perché il regime sionista sa che alla lunga non può vincere, proprio come non hanno vinto il fascismo e il colonialismo, e così lancia il segnale terribile di preferire la Terza Guerra Mondiale alla sconfitta. Per questo deve essere fermato prima che ciò avvenga.
LA VERGOGNA DELL’ OCCIDENTE
Quanto ai governi schierati dalla parte di Israele, sostengono attraverso di esso il dominio razzista occidentale nei confronti del resto del mondo. In questo senso, la lotta dei Palestinesi è l’ ultimo capitolo della resistenza al colonialismo.
Allora è una vergogna accusare di antisemitismo chi sta con la Palestina.
Antisemiti sono coloro che uccidono malati, donne, bambini, civili innocenti a Gaza.
Antisemiti sono coloro che usano la carestia e le epidemie per piegare un popolo che vuole resistere.
Perciò la bandiera della Palestina è diventata la bandiera della libertà di tutti i popoli del mondo.
NON CEDERE ALLO SCONFORTO
Ma- ha proseguito Cremaschi- è comprensibile che di fronte alla immane potenza militare e tecnologica dei sionisti e dei loro alleati un senso di scoramento possa prendere l’opinione pubblica. Eppure non si deve sottovalutare ciò che si può fare con gesti di solidarietà e di testimonianza. Si pensi agli attivisti della Freedom Flotilla e ai pacifisti della marcia su Gaza che in questi ultimi giorni hanno dato un po’ di filo da torcere alle soldataglie israeliane e ai collaborazionisti egiziani.

PER ANDARE PIU’ AVANTI ANCORA
Su questa scia si collocano lo sciopero generale del 20 giugno indetto dal sindacalismo di base e la manifestazione nazionale a Roma per la Palestina, contro la guerra, contro la NATO che arma gli assassini sionisti, promossa da “potere al Popolo” insieme a più di cinquanta organizzazioni politiche, associazioni e comitati di tutta Italia. Bisogna avere coraggio.
Nella prospettiva di andare più avanti ancora, perché i popoli lottano, i popoli non si fermano e oggi “Palestina libera!” è il grido di tutte e di tutti coloro che vogliono libertà e giustizia nel mondo.
REDAZIONE